martedì 5 luglio 2016

Dinamo Solignano: fine di una storia lunga 9 anni.

Da un paio di stagioni a questa parte ogni anno sembrava l'ultimo finché non ci siamo arrivati veramente. Quella appena passata è stata l'ultima stagione calcistica della Dinamo Solignano. Non ci si iscriverà a nessun campionato e la società chiuderà a livello fiscale a fine anno. Decisione tanto triste quanto obbligata dalla difficoltà finanziarie che si protraevano da anni e che ultimamente avevano costretto la dirigenza a sostenere la squadra con le proprie tasche. Nove anni in cui è successo di tutto, dalle vittorie più importanti alle pesanti sconfitte, dai primi posti in campionato fino all'ultima posizione dell'ultima stagione in terza, dai grandi gruppi di spogliatoio a quelli più disuniti,
da Gandolfi Roberto primo presidente fino a Lara Malerba che ci hanno permesso prima di formarci come squadra poi di partecipare al campionato FIGC. Chi ci è stato e ci ha sempre tenuto non si scorderà mai di questi anni che hanno significato essere una squadra ma soprattutto una grande compagnia. Non si scorderà nemmeno degli "UH UH UH" nel prepartita di Gigi Cuda che il geyser sound l'aveva inventato una decade prima dell'Islanda degli Europei 2016, non si scorderà le riunioni del venerdì, i riscaldamenti vintage di Barusi, le pagelle di Franchi, le preparazioni estive ed invernali correndo per il paese, le cene di squadra, le finte a rientrare del Denna, i tredici gol di Bobo Moglia alla prima stagione, la salvezza raggiunta all'ultimo respiro nel campionato Seniores CSI con doppietta di Sozzi Luca, il mitico guardalinee/giocatore Eugenio Padovani detto anche Cendo, le sfide alla morte contro i Peruviani, i gol di Yuri Guareschi, le imprecazioni di Quattrini, la prima storica vittoria in terza categoria con alla guida Fornetti. Chi si dimentica l'allenamento in cui Miodini ha annunciato le dimissioni? I lanci in profondità del Ruffo che neanche Bolt avrebbe preso, ma anche i suoi 16 gol che sono stati un record nella Dinamo, le panchine più affollate di morose e dirigenti donna che di giocatori (sempre le più belle), il foglietto prepartita di Cassini a metà tra la lista della spesa e il quadro d'arte moderna, i mille pacchi a mezz'ora dalla partita tirati da Tedeschi e Moia anche se poi lui dieci gol gli ha fatti, gli scleri di Spillo Zanelli che neanche in Shining, e di nuovo Barusi con i suoi lanci a tre dita, Gabriel Lazar che ogni volta che tornava dalla Romania prendeva 4kg in più, le conte disperate del Toncio prima della partita per arrivare ad undici giocatori e i suoi super post partita con tutta la squadra anche dopo aver preso un camion di gol. Non solo ricordi belli ma anche tristi di cui non vogliamo parlare perché se ne è già parlato tanto e se siamo a questo punto ora è anche e soprattutto per quegli episodi spiacevoli. Grazie invece a tutti quelli che hanno sempre remato per la squadra, quelli che ci hanno messo la faccia anche nei momenti peggiori e a volta anche il portafogli. Grazie a tutti. Dinamooooo!